Ricerca

Tredicesime più leggere per i lavoratori della scuola, ma è conseguenza del “pacco” di Natale

Giacomo Corbisiero Segretario Provinciale FLC CGIL di Lodi

Tredicesime più leggere per i lavoratori della scuola, ma è conseguenza del “pacco” di Natale dell’anno scorso

L’amarezza di chi deve fare i conti con un caro vita che pesa come un macigno.

Quest’anno le tredicesime per docenti e personale Ata saranno molto meno sostanziose rispetto all’anno scorso. Ciò è la conseguenza innanzitutto dell’operazione messa in campo a dicembre del 2023 dal Governo Meloni che non a caso denunciammo come il “pacco” di Natale.

Infatti, lo scorso Natale tutto il personale della scuola beneficiò di un emolumento di circa 1.000 euro medi aggiuntivi rispetto al normale stipendio e alla tredicesima spettante. Di fatto una “dazione” che intercettò le esigenze della categoria stante le gravi ristrettezze economiche in cui versa e le accresciute necessità di spesa specie durante le festività.

Non si trattò, però, né di un regalo né di un atto di generosità da parte del Governo ma di una mera anticipazione a valere sul 2024 degli aumenti comunque spettanti al personale per il rinnovo contrattuale 2022/24. In pratica soldi comunque dovuti ai lavoratori ma erogati tutt’insieme e unilateralmente dal Governo per far colpo sulla categoria. Di fatto un’operazione propagandistica promossa dal Governo che ora si rivela chiaramente per ciò che fu, ovvero un “pacco” di Natale.

Questo dicembre, infatti, non solo questa operazione non è ripetibile, non solo i lavoratori non riceveranno alcun beneficio economico, ma non si vedranno corrisposte neanche le restanti somme spettanti per il rinnovo contrattuale poiché le trattative non sono state neanche avviate nonostante il CCNL sia scaduto da tre anni.

Senza contare che con le attuali risorse stanziate dal Governo in legge di bilancio per il rinnovo contrattuale gli stipendi verrebbero incrementati di appena il 5,78% (la cui metà -tra l’altro- è stata già erogata con il “pacco” di Natale dell’anno scorso), una cifra ben lontana dal garantire il pieno recupero dell’inflazione del triennio che è quasi del 18%.

Pertanto a dicembre con la tredicesima di quest’anno -ben più magra rispetto a quella dell’anno scorso- si scopre la realtà dei fatti, ovvero che non ci sono risorse, che anzi gli stipendi dei lavoratori della scuola sono sempre più poveri, sempre più inadeguati rispetto all’aumento del costo della vita e sempre più incapaci di garantire condizioni economiche e di vita dignitose.

La FLC CGIL negli ultimi mesi ha promosso ben due scioperi per denunciare questa situazione e rivendicare risorse aggiuntive per rinnovare il contratto e innalzare gli stipendi del personale docente e Ata.

Se il Ministro Valditara, come spesso afferma, intende restituire davvero autorevolezza e dignità ai lavoratori della scuola, inizi a rinnovare i contratti di lavoro garantendo aumenti stipendiali in linea con l’inflazione e in grado assicurare sicurezza economica e prestigio sociale.